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Millefoglie, cannoncini, strudel, il trionfo della pasta sfoglia

Usare la pasta sfoglia per preparare i dolci più buoni che la pasticceria conosca è in fondo un po’ come aggiungere quella spruzzatina di cacio sui maccheroni al sugo, o di prezzemolo su un bel piatto di spaghetti con le vongole veraci; personalmente non riesco ad immaginarlo neppure un dolce che non sia fatto con pasta sfoglia, e basta solo pensare a qualche festa di compleanno o ad una qualsiasi cerimonia che già appare automaticamente davanti agli occhi un bel dolce di pasta sfoglia.

Come nella maggior parte dei paesi europei, anche in Italia la pasta sfoglia è molto utilizzata, poi si sa, ogni regione ha le sue tradizioni gastronomiche; quello che cambia è il ripieno, la combinazione degli ingredienti da ‘racchiudere’ nella pasta sfoglia, o comunque le basi dei sapori che andranno a caratterizzare il dolce. Nel nostro paese ad esempio, possiamo notare una sostanziale differenza tra Nord e Sud nel modo di utilizzare la pasta sfoglia; infatti, mentre al Nord ci si imbatte frequentemente in dolci spesso ripieni di mele e frutta in generale, al Sud il ripieno della sfoglia è generalmente fatto di formaggi, ricotta, canditi, crema pasticcera. Oggi conosceremo meglio alcune di queste ghiottonerie fatte con la pasta sfoglia, buona lettura!

Ricetta della Sfogliatella riccia

Sono assai dispiaciuto e provo forte compassione per tutte quelle persone stupide e razziste che, nel ricorrente e bieco tentativo di trovare qualche espressione offensiva da gridare in faccia ad un napoletano quando lo incontrano, risolvono con: “Tanto voi terroni avete solo tre cose belle, la pizza, il vesuvio, e la sfogliatella”. Non sanno neppure loro cosa dicono, e forse solo per questo andrebbero perdonati, invece per me no, io farei in modo che nessuno di essi possa mai avere la possibilità in vita sua né di vederle, ne di assaggiarle tutte queste cose meravigliose.

‘Alfrè, per favore, damme ‘na riccia…bbella càvera…e fra nu pare ‘e minute me faje pure ‘o ccafè oj’ (trad: ‘Alfredo, cortesemente porgimi una sfogliatella riccia sul bancone…calda al punto giusto mi raccomando…e tra un paio di minuti, se vuoi, puoi anche servirmi il caffè’). Circa 12 anni della mia vita hanno visto i loro giorni iniziare esattamente in questo modo, come del resto è buona abitudine di una buona fetta della popolazione napoletana, ma uno che non è di Napoli, o che non ha mai respirato la sua aria nemmeno una volta, tutto questo non lo potrà mai capire.

Ricetta della Sfogliatella frolla

La sfogliatella napoletana, riccia o frolla che sia, è un’altra indiscussa campionessa tra le tante squisitezze campane che non ci si può assolutamente permettere di non assaggiare se si transita per Napoli. Nata nel secolo XVIII nei pressi di Amalfi, in provincia di Salerno, (più precisamente nel conservatorio di Santa Rosa da Lima) questa delizia dolciaria fu creata per casualità; nella cucina del convento infatti, era avanzata un po’ di pasta di semola che, invece di essere buttata via, fu mescolata con frutta secca, zucchero e limoncello ottenendo così un ripieno.

Una leggera copertura in pasta sfoglia fu utilizzata quindi per ‘avvolgere’ il ripieno, ed il tutto fu messo in forno, già preriscaldato a 200 gradi. Il dolce fu fatto assaggiare a tutti i fedeli che frequentavano il convento riscuotendo subito enorme successo; era appena nata la ‘Santarosa’ (proprio come la santa a cui era dedicato il convento), ovvero il dolce tipico di quei bellissimi luoghi a ridosso della Costiera Amalfitana, destinato poi ad essere modificato leggermente e ‘napoletanizzato’ dal maestro pasticciere Pasquale Pintauro, ovvero quello che poi sarà riconosciuto come padre ufficiale dela sfogliatella.

La sfogliatella non è solo buona, la sfogliatella è folklore, poesia; non so quante volte mi sarà capitato di trovarmi al bar con qualche amico per uno di quei ‘caffettini volanti’ di mezza mattinata tra una commissione ed un’altra: “Giggì, ci prendiamo un bel caffè a volo a volo?” “Si si…però ‘na cosa veloce…tengo che ffà”. Insieme al caffè due sfogliatelle appaiono sul tavolo a mia insaputa…poi altre due, ed altri due caffè; durata del caffè: 2ore e mezza circa, con conseguenti ritardi al lavoro.